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Comunicato St1 febbraio 2008 sulle dichiarazioni di Gianfranco Fini e del Ministro Paolo Ferrero

by Redazione

Roma, 01 febbraio 2008

Comunicato di Nessun luogo è lontano sulle dichiarazioni dell’On. Gianfranco Fini e del Ministro Paolo Ferrero

Quali cittadini di questo Stato e operatori sociali proviamo sgomento per le recentissime dichiarazioni del Presidente di Alleanza Nazionale On. Gianfranco Fini e del Ministro dimissionario per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero in tema di immigrazione.
L’On. Fini ha sostanzialmente aperto la propria campagna elettorale, raccontando a tutti e ovunque gli fosse dato un microfono, dei complimenti ricevuti dal Presidente Nicolas Sarkozy per la sua legge sull’immigrazione. Di più: l’On. Fini ha voluto sottolineare come Sarkozy si sia impegnato a chiedere all’Unione europea di gestire il fenomeno della clandestinità ispirandosi proprio alla c.d. Bossi – Fini.

All’incontenibile gioia del Presidente di AN, ha fatto immediato riscontro la replica del Ministro Ferrero che ha voluto ricordare al Presidente Prodi, la necessità di sanare subito 700mila irregolari che in Italia già lavorano.

Motivo di questo comunicato non è quello di dichiarare quale di queste posizioni sia più lunare; ciò che vogliamo dire alle persone di buon senso è che ci preoccupa come qualunque tentativo e aspirazione di dare risposte serie, razionali e di governo al fatto migratorio, siano rese impraticabili dalla furia ideologica e paralizzante di posizioni che non fanno male agli stranieri, ma fanno male al Paese.

Sarebbe lecito attendersi da chi fino a venti mesi fa è stato Ministro degli Esteri e da chi è ancora oggi Ministro della Solidarietà Sociale, un di più di senso delle istituzioni, di impegno a sottrarre qualunque scelta politica, soprattutto quella migratoria, alle ossessioni ideologiche delle tifoserie politiche e alle paure dei cittadini residenti a cui si vuole dare nemico da adire.
Né ci paiono tollerabili posizioni autoreferenziali, come quelle esternate per tutto il suo periodo al governo, e ancora oggi, dal Ministro Ferrero. Egli ha saputo con rara maestria e inarrivabile inopportunità, trasformare le cose giuste in proposte sbagliate, perché le ha proposte male o al momento sbagliato. Talora è riuscito a fare insieme entrambe le cose.

Ai nostri interlocutori noi chiediamo, con il rispetto dovuto, di ricordare sempre, soprattutto in questo momento in cui il Paese è ferito, deluso, smarrito, che essere uomini di governo è qualcosa di più e di diverso che fare i tribuni in qualche sezione di periferia ed è diverso che arringare qualche giovanotto dei centri sociali e delle parrocchie. Se una nuova stagione politica ci verrà data, speriamo che essa trovi persone coraggiose, forti, equilibrate.
Queste caratteristiche occorrono tutte e tutte insieme e non si esprimono con l’apparire, ma con l’essere.

Scarica il comunicato


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