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Studenti stranieri: difficile l’accesso all’università

by Redazione

Si chiudono le prescrizioni degli studenti stranieri presso le nostre università per il prossimo anno accademico.
Non c’è dubbio, negli ultimi dieci anni gli studenti provenienti dall’estero sono aumentati notevolmente in Italia: in particolare, tra il 2000 e il 2004 un incremento del 63%. D’altro canto, più della metà dei circa 2.7 milioni di studenti iscritti nei così detti Paesi Occidentali scelgono Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Infatti, i dati OCSE del 2006 indicano una percentuale non certo incoraggiante per le università italiane: 2% di studenti stranieri iscritti in Italia, rispetto al 22% del Regno Unito, 18% della Germania e al 12% della Francia, ponendo il nostro Paese negli gli ultimi posti tra i Paesi industrializzati.

I motivi? Non solo pochi corsi di inglese, poche borse di studio e scarsi alloggi universitari, ma difficoltà burocratiche soprattutto: ottenere il visto, avere o rinnovare il permesso di soggiorno, con tempi di attesa di mesi, creano una situazione di insicurezza sui diritti dei migranti e sulla loro possibilità di permanenza sul nostro territorio.
I posti messi a disposizione dalla università italiane sono trentacinquemila, numero che sarà preso in considerazione da un decreto flussi governativo relativo a questi ingressi. Quota che probabilmente non verrà esaurita.
E’ appena avviata, quindi, la lunga procedura per accedere all’università in Italia. Le domande raccolte dai consolati verranno inviate alle sedi universitarie che a loro volta dovranno comunicare la lista dei candidati per le prove di ammissione. Il 3 settembre i candidati saranno sottoposti ad un esame di italiano obbligatorio prima delle prove d’ingresso delle facoltà a numero chiuso. L’ambasciata italiana di Rabat, in Marocco, ha già svolto una prima selezione con una verifica di lingua italiana.

In attesa della prevista revisione dei canali di ingresso e soggiorno agevolato anche al di fuori delle quote e delle relative procedure, categorie e tipologie, con la riforma della legge sull’immigrazione, si dovrà tenere conto dell’opportunità di interventi ad hoc per questo tipo di migranti, valorizzando la conoscenza della lingua italiana, preferibilmente nel quadro degli orientamenti e di misure coordinate a livello europeo.

Dario Porta

(5 giugno 2007)


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