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Viminale: importanti innovazioni procedurali

by Redazione

Lo scorso 5 febbraio, il Viminale ha emanato una Direttiva “recante norme volte a risolvere la questione dei ritardi nei rilasci e nei rinnovi dei permessi di soggiorno”.
Obiettivo del provvedimento è quello di snellire e semplificare le procedure del  rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno, velocizzando anche i tempi per l’attivazione dei documenti.

In particolare la Direttiva dispone che per il rilascio del primo permesso di soggiorno per lavoro, correlato ai Decreto flussi 2006 e 2007, e per le istanze di ricongiungimento familiare sarà lo Sportello Unico a fissare la data di convocazione dello straniero presso l’Ufficio immigrazione della Questura di riferimento, e non più le Poste S.p.a. Procedimento che sarà attuato tramite un’agenda telematica condivisa tra Questure, Sportelli Unici e Uffici postali, da realizzare in modo tale che, contemporaneamente alla presentazione dell’istanza, il cittadino non comunitario possa essere immediatamente informato del giorno della presentazione in Questura. La nuova procedura verrebbe, così, gestita attraverso un rapporto diretto tra Sportello Unico e Ufficio immigrazione della Questura.
Dal Poligrafico, inoltre, arriverebbero titoli di soggiorno già attivi, pronti quindi a essere rilasciati dalle Questure senza ulteriori tempi per l’attivazione.

Per i rinnovi dei permessi, invece, sarà Poste S.p.a. a dare al migrante la data di convocazione in Questura, al momento stesso della presentazione dell’istanza. In questo caso, secondo il provvedimento, decisivo sarà il ruolo dei Comuni, nella prospettiva del passaggio agli enti locali della  trattazione delle pratiche di rinnovo, in un rapporto diretto tra Comuni e Questure.

È chiaro, quindi, l’intento di arrivare ad una semplificazione dell’iter del rilascio e del rinnovo dei permessi di soggiorno, sia della fase di convocazione che di quella di attivazione, cercando di dare una risposta alla farraginosità e ai ritardi di una gestione delle procedure che ha creato non pochi problemi in termini tecnici e procedurali, e questo soprattutto in mancanza di una necessaria riforma legislativa.

Maria Carla Intrivici

(13 febbraio 2008)


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