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Francia: verso la nuova legge sull’immigrazione

by Redazione

In Francia cambia la legge sull’immigrazione.  A fine marzo il governo francese ha, infatti, adottato il nuovo progetto di legge relatif à l’immigration, à l’intégration et à la nationalité che ora dovrà passare l’esame del Parlamento.
Ufficialmente si tratta della trasposizione nell’ordinamento nazionale di tre direttive europee: la cosiddetta direttiva sui “rimpatri” del dicembre del 2008, quella sulla “carta blu” del maggio 2009 e quella sulle “sanzioni” del giugno 2009.
Di fatto il nuovo provvedimento, che è la sesta legge in materia dal 2002, sembra si traduca in un inasprimento della politica di governance del fenomeno migratorio, in particolare nei confronti dei sans papiers.

Le novità riguardano aspetti differenti.
Gli anni necessari per ottenere la cittadinanza per naturalizzazione saranno ridotti a chi dimostrerà una buona conoscenza delle lingua francese e una assimilation alle norme del codice civile e l’adesione ai principi fondamentali e ai valori della Repubblica francese sarà formalizzata con la firma di una carta dei diritti e dei doveri del cittadino francese. L’innovata disciplina prevede anche l’introduzione di una “carta blu europea” che garantirà a tutti i lavoratori altamente qualificati il diritto di soggiorno nei 27 Stati dell’Ue con l’obiettivo di rendere più facile l’accesso al mercato del lavoro.
Cambiamenti rilevanti sono previsti, inoltre, nell’iter per le espulsioni e sono questi i punti maggiormente contestati.
Secondo il progetto di legge, in caso di fermo di un irregolare, il giudice ordinario (Juge des libertés et de la détention, Jld), non potrà pronunciarsi prima di cinque giorni, diversamente da quanto stabilisce l’attuale normativa secondo cui il Jld interviene dopo 48 ore dal fermo e in genere prima del giudice amministrativo, quest’ultimo più propenso al rimpatrio. Inoltre il giudice ordinario, trascorsi i cinque giorni, dovrà pronunciarsi entro 24 ore. Il giudice amministrativo, invece, avrà a disposizione non più quattro bensì sei ore per presentare ricorso nei confronti della sentenza del Jld.
Il testo prevede anche un prolungamento del periodo di trattenimento dei sans papiers nei centri fino a 45 giorni a differenza della permanenza massima di 32 giorni attualmente disposti. È prevista, ancora, l’introduzione dell’interdiction de retour, divieto di reingresso che potrà colpire qualsiasi straniero in condizioni di irregolarità indipendentemente dalle condizioni personali e la creazione di una zone d’attente permanente destinata agli stranieri privi di documenti arrivati sul territorio nazionale.

Il progetto di legge, come prevedibile, sta provocando una forte reazione da parte della società civile e delle organizzazioni che operano a favore dei diritti degli stranieri; si ritiene che le nuove disposizioni siano un grave attentato ai diritti umani dei cittadini immigrati. In particolare viene contestato il “sopravvento” del giudice amministrativo rispetto a quello ordinario e l’impossibilità da parte di quest’ultimo di controllare la regolarità del procedimento.
Ora la parola spetta al Palamento.

Maria Carla Intrivici

28 aprile 2010


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