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Non c’è niente di scontato

by Redazione

E così, a detta di tutti, il ciclo sta finendo: il viale del tramonto di Berlusconi e del berlusconismo è irreversibile; oddio, finora è stato lunghetto, può darsi però che stavolta non superi la sagra della castagna, festa popolare che a Montelanico, provincia di Roma, si tiene ad ogni terza domenica di settembre.

Se tutti lo dicono sarà vero. In effetti i segnali dicono questo e, soprattutto a me, lo dice il mio stato d’ animo: quando pensavo a Berlusconi e Bossi provavo avversione politica, ora cominciano a farmi l’ effetto di struggimento che mi faceva tanti anni fa il nonno: si alzava poco dal letto e solo per mettersi in poltrona, era tormentato dal fastidio del catetere, sempre gonfio, pallido, emaciato.

Anche di lui si diceva che ormai stesse passando lo scettro a quel ragazzetto di mio padre, che però aveva 56 anni. Come Bobo Maroni. E quando l’ avversario di un ventennio inizia a farti tenerezza, forse è vero che ha le settimane contate. Un’ altro ventennio che finisce. Come quello di Piazza Venezia, come le gemelle Kessler, come il veterinario dell’amaro Montenegro. Quanto c’è voluto prima che il volenteroso dottore venisse sostituito da quei tre pirla che volano in biplano per salvare un vaso comprato dal cinese all’ angolo? Ma tutto arriva e tutto passa, se si sa aspettare.

Per quei pochi appassionati del genere che come noi che in Italia si occupano di immigrazione mettendola in relazione ai diritti e non all’ assistenzialismo o al razzismo, dovrebbe essere festa grande. Niente più Calderoli, niente Borghezio, niente La Russa. Un’ altra vita, una nuova speranza.
Io suggerirei prudenza! Ricordo bene gli anni dell’ ultimo ulivo: certo, rispetto alle intemperanze intestinali con cui la Lega accompagna sempre i suoi slogan sugli immigrati, era un altro sentire. Ma a parte la forma, contenuti pochini. Al centro sinistra piace parlare di diritti, ma a liberarli fa fatica. Piace predicare la solidarietà e considerare la cittadinanza uno stato spirituale. Al centro sinistra piace l’ idea di avere qualche assessore o qualche parlamentare di colore, istituire poderose e inutili commissioni, consiglieri aggiunti, assessori sottratti. Tutto, pur di non riconoscere agli immigrati il diritto di voto. Non ci vengo ai vostri meeting estivi sui “nostri concittadini immigrati”, perché nessun immigrato sarà mio concittadino finché non potrà votare per lo stesso candidato per cui voto io, per il candidato avverso o essere il mio sindaco. Ipocriti che non siete altro.

E, tanto per capirci, a settembre lanceremo   Un nuovo contratto sociale, motivi e proposte per una nuova cittadinanza. E lo faremo chiunque governi e, se toccherà al centro sinistra, lo faremo con voi e se non saremo d’ accordo ve lo diremo come ve lo dicevamo quando governavate. E non venitevene fuori con proposte carine e inutili, che tanto non abbocchiamo. Fate le persone serie. Se non lo avete capito, forse il vento del cambiamento si porterà via Berlusconi ma, se non state in campana, farà volare anche i vostri ombrelloni, quelli di Capalbio, da dove ci guardate leggermente schifati.

Fabrizio Molina

22 luglio 2011


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