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Amato e Mastella: più efficienza nei rimpatri

by Redazione

Stretta sulle espulsioni e rimpatri più veloci dei cittadini stranieri clandestini o irregolari: è quanto previsto da una direttiva interministeriale firmata dal Ministro Amato e il Ministro Mastella il 24 luglio scorso e resa nota ieri.

Secondo le nuove procedure, attraverso una più stretta collaborazione tra le autorità carcerarie e le forze di polizia, l’identificazione dei sans-papiers verrà accertata direttamente in carcere e non più nei Cpta (Centri di permanenza temporanea e assistenza), come è avvenuto fino ad ora.
Una volta identificato, il detenuto sarà trasferito in un istituto penitenziario vicino quanto più possibile al luogo di partenza per poi procedere al rimpatrio, al momento della scarcerazione.

«Si intende così – si legge in una nota del Viminale – rendere più efficiente il sistema delle espulsioni, che si è dimostrato, almeno a partire dall’anno 2003, molto poco efficace proprio per la difficoltà a identificare i soggetti da allontanare. E si alleggerirà, nello stesso tempo, la pressione sui Cpt, dove questi soggetti venivano destinati al momento della scarcerazione per essere identificati, con un tempo massimo di 60 giorni, dopo essere stati in carcere spesso per anni».

In effetti il meccanismo delle espulsioni si è rivelato poco efficace: dai 25mila stranieri irregolari rimpatriati nel 2002 si è passati ai 13mila del 2006. A ciò si aggiunge l’inadeguatezza dell’attuale sistema dei Cpta, centri sovraffollati con gravi problemi di gestione e inappropriatezza strutturali; e i recenti fatti di Bari, con la rivolta e la fuga di alcuni egiziani dal Cpta, ne sono diretta testimonianza.
La situazione è critica e, a tal proposito, i numeri parlano chiaro: solo quest’anno sono affluiti in tali strutture 668 detenuti stranieri da identificare e nelle carceri italiane attualmente vi sono 44mila detenuti, di cui oltre 15mila sono migranti, per lo più irregolari.

Con la nuova procedura sarà, quindi, possibile, in linea con le indicazioni del rapporto De Mistura e in conformità con quanto indicato nel progetto governativo di riforma del Testo unico sull’immigrazione, rendere più rapide le espulsioni, ma anche superare le criticità emerse in questi anni in relazione al trattenimento nei Centri di questi soggetti, interrompendo la continuità tra carcere e Cpta e impedendo che queste strutture siano il proseguimento del carcere in altra forma.

Maria Carla Intrivici

(31 luglio 2007)


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