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Bruxelles: modifiche al sistema della Carta blu Ue

by Redazione

 

La Commissione occupazione e affari sociali del Parlamento europeo ha approvato mercoledì scorso alcune modifiche alla proposta di direttiva sull’ammissione degli stranieri altamente qualificati che mira a stabilire condizioni di ingresso e soggiorno più vantaggiose per i cittadini di Paesi terzi che intendono svolgere lavori altamente qualificati negli Stati membri dell’Ue, con l’introduzione di una “Carta blu Ue”.

 

La richiesta della Commissione dell’Europarlamento è quella di ampliare la gamma di lavoratori non comunitari che possono accedere a questo sistema di ingresso, prevedendo l’abbassamento dei requisiti retributivi iniziali di accesso. L’originaria formulazione del testo della direttiva stabiliva, infatti, che potessero entrare nella Ue i lavoratori con un salario triplo della retribuzione media; con le modifiche introdotte, invece, il coefficiente salariale dovrà essere pari a 1,7 volte lo stipendio medio nazionale. Conclusa l’esperienza lavorativa, poi, il lavoratore in possesso della Carta Blu potrà disporre di ulteriori sei mesi di soggiorno con la possibilità di cercare un altro impiego.
Viene, inoltre, rafforzata la “clausola etica”, a salvaguardia dello sviluppo degli Stati di origine, nel tentativo di risparmiare ai Paesi in via di sviluppo gli effetti negativi della “fuga dei cervelli”.

Il progetto, di cui alla proposta di direttiva approvata nell’ottobre del 2007,  è quello di rendere l’Unione europea più interessante per i lavoratori altamente qualificati attraverso procedure di ammissione più accelerate e flessibili nonché mediante l’introduzione di condizioni di soggiorno più vantaggiose. Il cittadino di un Paese terzo che è ammesso in virtù di questo regime riceve un permesso speciale di soggiorno e di lavoro, la “Carta blu Ue”, che gli conferisce una serie di diritti socio-economici e condizioni favorevoli per il ricongiungimento familiare. Si prevede anche un accesso agevolato al mercato del lavoro.
La proposta non dà, comunque, luogo a un diritto di ammissione. Il sistema è interamente fondato sulla domanda, rispetta pienamente il principio della preferenza comunitaria e la competenza conferita agli Stati membri di decidere il numero di persone ammesse.

Attraverso l’assunzione di manodopera altamente qualificata l’Ue vuole incrementare la competitività e la crescita economica.
Un approccio d’insieme globale e coerente per le politiche migratorie europee che tenga conto di diversi aspetti quali lo sviluppo, l’occupazione e l’integrazione è fondamentale. La regolamentazione a livello comunitario è necessaria per gestire i flussi migratori sia verso l’Europa che all’interno della stessa e quindi per arginare il fenomeno dell’immigrazione illegale.

Maria Carla Intrivici
 
 (12 settembre 2008)


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