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Expo 2015: Sistema Italia

by Redazione

Vittoria del “sistema Italia” con l’assegnazione a Milano dell’Expo 2015 decisa dall’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (BIE), grazie alla cooperazione tra le istituzioni nazionali e locali e le forze socio-economiche per un importante obiettivo da raggiungere.

(4 aprile 2008)

Vittoria del “sistema Italia” con l’assegnazione a Milano dell’Expo 2015 decisa dall’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (BIE), grazie alla cooperazione tra le istituzioni nazionali e locali e le forze socio-economiche per un importante obiettivo da raggiungere.

Il Presidente della Repubblica – Giorgio Napolitano – ha accolto con viva soddisfazione ed orgoglio per l’Italia la notizia della designazione della Città di Milano quale sede dell’Esposizione Universale riconoscendo che tale prestigioso appuntamento “impegnerà ancor di più il nostro Paese nella ricerca di soluzioni innovative e condivise per migliorare la qualità della vita dei cittadini e fare fronte alle grandi sfide che attendono il pianeta”.

“Nutrire il pianeta. Energia per la vita” è questo il tema scelto; il filo conduttore della manifestazione internazionale sarà il diritto ad un’alimentazione sana, sicura, sufficiente per il pianeta. Una scelta che mira da una parte all’eccellenza italiana in materia di cibo ma intende anche rilanciare i problemi di malnutrizione e mortalità infantile, che oggi colpiscono milioni di persone, incrociando settori quali agricoltura, alimentazione, sostegno allo sviluppo, formazione e questione ambientale, con tutte le connessioni che il clima ha in tema di produzioni alimentari e coltivazioni agricole. Per questo Milano ha lanciato la borsa telematica dell’agricoltura e per l’Expo, come ha fatto già nella presentazione della candidatura, punta sul microcredito e sullo sviluppo sostenibile avendo il sostegno di una serie di testimonial di primissimo piano: Al Gore, Muhammad Yunus, Amartya Sen, Jacques Youssou N’Dour.

Ha funzionato, certo, il gioco di squadra bipartisan tra governo e amministrazioni locali, ognuno facendo al meglio la sua parte. La vittoria da attribuire anche all’impegno della diplomazia italiana messo in campo, tanto che ha evitato che si costituissero blocchi continentali, riuscendo a raccogliere un consenso vasto a mosaico.
Una strategia vincente dell’Italia anche questa volta, come per il successo del 18 dicembre scorso con l’approvazione da parte dell’assemblea Generale dell’Onu della risoluzione sulla moratoria della pena di morte, che dato tanto prestigio al ruolo di leadership svolto dal nostro Paese. Un’azione non di muro contro muro, ma anzi invitando chi era in disaccordo al dialogo ed al confronto. Infatti, e’ emersa, già in quell’occasione, un’immagine di un Paese pronto a cooperare a livello internazionale ed a battersi per cause giuste, non facili nell’esito, nonostante ciò è pronto a sostenerle unito.

Un esempio per il nostro Paese di come lavorare su questioni e scelte importanti, in particolare nel campo europeo ed internazionale con un progetto condiviso e strategico a vari livelli, evitando l’esplodere di sterili localismi.
Ora si va verso la fase di realizzazione dell’Expo; il comitato interistituzionale dovrà presentare il business plan, per le fasi successive sarà necessaria, quindi, la trasparenza e la condivisione di progetti lungimiranti che guardino oltre l’evento.

Dario Porta

(4 aprile 2008)


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