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Francia: bocciato il diritto di voto

by Redazione

 

L’Assemblea nazionale francese ha respinto giovedì (22 maggio) scorso alcuni emendamenti che prevedevano, nel quadro dell’esame di un progetto di legge di riforma costituzionale, il diritto di voto ai cittadini stranieri.

 

La proposta del deputato J. Lagarde del Nouveau Centre (Nc) estendeva il diritto di voto per i cittadini dell’Unione europea residenti in Francia dopo almeno cinque anni, che già votano alle elezioni comunali, agli altri livelli amministrativi come le elezioni regionali e cantonali. Un emendamento del Partito comunista (Pcf) e dei Verdi estendeva il diritto di voto a tutti i cittadini stranieri, compresi i non comunitari, «residenti sul territorio francese, dopo un periodo di presenza legale continua di cinque anni, secondo le condizioni determinate dalle legge». Un’altra proposta invece, presentata solamente dai deputati comunisti, non subordinava il voto ad alcun periodo di residenza. Una legge organica avrebbe dovuto specificare i criteri del diritto di voto tra i quali il livello territoriale: regionale, cantonale, comunale.

Il Presidente Sarkozy in una recente intervista televisiva aveva detto di essere favorevole “a titolo intellettuale” al diritto di voto agli stranieri, consapevole del fatto che la maggioranza del Parlamento è contraria.

I cittadini dell’Unione europea votano in Francia alle elezioni comunali dal 2001 (con il recepimento della direttiva 94/80/CE), mentre tutti gli altri cittadini stranieri sono esclusi dal diritto di voto. La questione dell’estensione dell’elettorato attivo e passivo in Francia viene discussa già da alcuni anni. Il 3 maggio del 2000 l’Assemblea nazionale aveva adottato un articolo di legge costituzionale che prevedeva il diritto di eleggere ed essere eletti alle elezioni comunali relativamente ai cittadini stranieri non europei residenti in Francia. Tuttavia, questo testo non è stato mai approvato, in via definitiva, in quanto non è mai stato iscritto all’ordine del giorno del Senato, dove peraltro vi era una maggioranza contraria di destra. Stessa sorte per un progetto di legge dei senatori di sinistra nel 2006. L’ex presidente Mitterand aveva già nel lontano 1985 parlato di una necessaria riforma costituzionale.

Negli anni scorsi si sono tenute delle consultazioni in alcuni comuni francesi: Saint-Denis, Le Blanc-Mesnil, Bondy, Stains, La Courneuve, Aubervilliers. Il risultato è stato complessivamente positivo, in favore della riforma del diritto di voto. Un referendum simbolico è previsto in questi giorni a Parigi ed in altri Comuni francesi, i risultati saranno annunciati prossimamente.

Sul versante delle forze politiche, mentre la sinistra si è dichiarata favorevole, tra i ranghi della destra solo singoli esponenti hanno dichiarato il loro assenso, tra i quali l’attuale Presidente Sarkozy.

Da ricordare che oltre alla Francia, Germania, Austria ed Italia limitano ancora il diritto di voto alle elezioni locali ai solo residenti degli Stati membri dell’Unione europea.

Dario Porta

(28 maggio 2008)


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