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La strada che non porta in nessun posto

by Redazione

Una delle più belle favole di Gianni Rodari. Martino che, a dispetto di tutti, che gli dicevano di non insistere e di lasciar perdere, continua a chiedere dove mai porti quella strada sterrata e scoscesa che, appena iniziata, si infrangeva impenetrabile in inestricabili rovi. "In nessun posto. E’ sempre stata lì". E Martino che insiste e, a furia di insistere diventa, per tutti, Martino Testadura. E’ facile il parallelo con il sabaudo triste che "per passione", come titola il suo libro, nel 2001 si prende sulle spalle un partito squassato da una identità sparita, dilaniato dalle guerre per bande, sfinito dagli errori e dal carattere di D’Alema l’intelligente, D’Alema l’ironico, D’Alema il bravo e l’altezzoso. E a questo partito il sabaudo triste tenta di ridare un’anima, l’orgoglio di una storia e il senso di un destino collettivo.

Ciaonè 20 aprile 2007

Una delle più belle favole di Gianni Rodari. Martino che, a dispetto di tutti, che gli dicevano di non insistere e di lasciar perdere, continua a chiedere dove mai porti quella strada sterrata e scoscesa che, appena iniziata, si infrangeva impenetrabile in inestricabili rovi. "In nessun posto. E’ sempre stata lì". E Martino che insiste e, a furia di insistere diventa, per tutti, Martino Testadura. E’ facile il parallelo con il sabaudo triste che "per passione", come titola il suo libro, nel 2001 si prende sulle spalle un partito squassato da una identità sparita, dilaniato dalle guerre per bande, sfinito dagli errori e dal carattere di D’Alema l’intelligente, D’Alema l’ironico, D’Alema il bravo e l’altezzoso. E a questo partito il sabaudo triste tenta di ridare un’anima, l’orgoglio di una storia e il senso di un destino collettivo.

Lo fa ancora ieri citando, nei passaggi più intensi del suo intervento di apertura al congresso DS, Giuseppe Di Vittorio ed Enrico Berlinguer. Non c’è da meravigliarsi se il pubblico non si è infiammato, molti di quei delegati conoscono meglio Riccardo Scamarcio e Ricky Memphis. Non ce n’è uno soltanto tra di loro che la sera leggerebbe Gramsci, perdendo "Distretto di polizia."

Sono un po’ in ansia nel pensare a come farà il sabaudo triste a continuare a sperare di farcela avendo con sé i Rutelli, i Bobba, le Binetti, i Fioroni.

Nella favola di Rodari, la testa dura di Martino viene premiata con castelli e tesori.

Ma Rodari è morto ormai diversi anni fa.

Ciaonè 20 aprile 2007


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