No, l?insulto no

E’ di ieri. D’Alema, durante una riunione dei vertici del PD per organizzare la manifestazione di sabato prossimo, avrebbe riservato un bruciante attacco al Ministro Brunetta definendolo: “energumeno tascabile”. Non è la prima volta che in politica volano parole grosse, ma da chi è stato Ministro degli Esteri, ha frequentato i corridoi ovattati della Farnesina e ha dialogato con ambasciatori di tutto il mondo, proprio non ce lo aspettavamo. Dobbiamo tutti avere uno scatto di orgoglio e ridare alla politica lo stile e l’aplomb che le competono.

Ciaonè, 22 ottobre 2008

E’ di ieri. D’Alema, durante una riunione dei vertici del PD per organizzare la manifestazione di sabato prossimo, avrebbe riservato un bruciante attacco al Ministro Brunetta definendolo: “energumeno tascabile”. Non è la prima volta che in politica volano parole grosse, ma da chi è stato Ministro degli Esteri, ha frequentato i corridoi ovattati della Farnesina e ha dialogato con ambasciatori di tutto il mondo, proprio non ce lo aspettavamo. Dobbiamo tutti avere uno scatto di orgoglio e ridare alla politica lo stile e l’aplomb che le competono.

E dovremmo farlo non solo quando le decisioni del governo ci piacciono, ma anche quando un ministro che vuole la rivincita sul suo avaro creatore, mette i tornelli tra due scrivanie nella stessa stanza al Ministero dell’Agricoltura, o quando pubblica su internet i brutti voti dei figli degli uscieri del Ministero delle Finanze, oppure quando obbliga le stagiste a cottimo dell’INPS a compilare tre moduli per andare al gabinetto. Lì e solo lì, si misura la civiltà di un Paese e di chi lo abita. L’opposizione seria non contesta, implora; non urla, miagola; non si agita, si appisola. E soprattutto non insulta e non insulta gli altrimenti abili. D’Alema è sempre lo stesso: una via di mezzo tra Togliatti per la cattiveria e Alberto Sordi per le battute. Ma stavolta è andato oltre e lo ha fatto in modo sciocco: perché dargli del nano, quando bastava dirgli socialista?

Ciaonè, 22 ottobre 2008