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Nota politica

by Redazione

La stagione non sembra iniziare male.
Ieri il Papa, dopo la preghiera dell’Angelus di Castel Gandolfo, ha richiamato al «senso di responsabilità» la comunità internazionale di fronte all’aumento di «episodi di immigrazione irregolare dall’Africa» e al loro troppo spesso tragico epilogo, facendo riferimento all’ultima ed ennesima “carneficina” nel Canale di Sicilia.

(1 settembre 2008)

La stagione non sembra iniziare male.
Ieri il Papa, dopo la preghiera dell’Angelus di Castel Gandolfo, ha richiamato al «senso di responsabilità» la comunità internazionale di fronte all’aumento di «episodi di immigrazione irregolare dall’Africa» e al loro troppo spesso tragico epilogo, facendo riferimento all’ultima ed ennesima “carneficina” nel Canale di Sicilia.

Nel suo appello, Benedetto XVI pone l’accento sulla necessità e l’urgenza di efficaci risposte politiche in campo da parte dei Paesi europei  chiamati a «sviluppare iniziative e strutture più adeguate alle necessità dei migranti», ma non solo. Il monito papale si rivolge anche ai governi dei Paesi d’origine affinché rimuovano «le cause di immigrazione irregolare» e le varie forme di criminalità collegate al fenomeno.

Anche se in altri e diversi consessi, suscita particolare interesse, altresì, l’intervento del ex Ministro Livia Turco, ospite, ieri, alla festa del Pd di Firenze. L’onorevole ha parlato di diritto di voto ai cittadini stranieri a livello amministrativo, rilanciando una lotta che ha sempre portato avanti e invitando il Pd a «farla sua con orgoglio».

Due interventi questi che, pur nella loro profonda diversità, sono accomunati da un elemento che va indubbiamente incoraggiato: la centralità dei diritti civili e politici nella governarne il fenomeno migratorio.
Diritti che non devono essere intesi come un elenco di “regalie” concesso ai cittadini di origine straniera, ma che, invece, vanno inseriti in una dinamica virtuosa di convivenza democratica e condivisa regolata da un sistema di diritti e doveri riconosciuti all’essere umano in quanto tale indipendentemente dalla nazionalità.

Ricomincia, quindi, la stagione dopo i turbamenti dei mesi precedenti; riprende il dibattito politico o semplicemente continua, ma con temi diversi e soprattutto in termini differenti. Le battaglie vanno combattute e portate a avanti  a prescindere dagli esiti e dalle probabilità di vincerle nell’immediato.

(1 settembre 2008)


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