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Ocse: Migration Outlook 2008

by Redazione

 

Secondo gli ultimi dati rilevati dall’Ocse, nel 2006, la popolazione di origine straniera ammonta a circa il 12% della popolazione totale nei Paesi aderenti all’organizzazione, con un incremento del 18% rispetto al 2000. In alcuni Stati negli ultimi anni vi è stato un notevole incremento nella percentuale dei migranti, in particolare in Irlanda, Finlandia, Austria, Spagna e Italia.
I cittadini immigrati rappresentano una significativa parte della forza lavoro, anche se soprattutto a basso costo, dei Paesi così detti occidentali, soprattutto in Australia, Svizzera e Nuova Zelanda: più del 25%. In Italia, Spagna e Regno Unito il 30-40% dei residenti stranieri è arrivato per motivi di lavoro. Significativa è la differenza in tutti i Paesi tra il salario dei nativi e quello dei migranti, in Italia è rilevante anche il divario nel tasso di occupazione tra gli stessi cittadini stranieri: 81.9% per gli uomini contro il 49.9% delle donne.

 

L’immigrazione legale è continuata ad aumentare nel 2006, circa 4 milioni di individui, anche se negli ultimi anni in maniera ridotta. in termini percentuali i flussi migratori in Portogallo, Svezia, Irlanda e Danimarca sono aumentati, in termini assoluti in Corea, Spagna e Stati Uniti, mentre declinano in Austria e Germania. Di rilevo la cifra dei lavoratori migranti temporanei: 2.5 milioni, anche se non in crescita. Il 60% delle migrazioni verso i Paesi dell’Ocse provengono dall’Europa, mentre circa il 50% degli spostamenti umani nei Paesi non europei proviene dall’Asia. L’Europa è la destinazione principale (85%) dei flussi migratori provenienti dal Nord Africa, mentre circa il 60% dei migranti che provengono dall’Africa sub-sahariana si recano nei Paesi non europei dell’Organizzazione.

Inoltre, in Italia il numero di richiedenti asilo si è ridotto, 10.348 le domande presentate nel 2006. L’immigrazione illegale è rimasta stabile con più di 22.000 migranti irregolari fermati lungo le coste della Penisola. La maggior parte comunque degli irregolari sono entrati con un visto (60%) o con falsi documenti (25%).

Le migrazioni costituiscono sempre più una parte fondamentale del mondo globalizzato, per questo per le sfide a cui far fronte è necessario, come ha sottolineato il segretario generale dell’Ocse Gurr?a, un approccio lungimirante e coordinato, invece gli Stati continuano ad affrontare singolarmente le varie questioni socio economiche connesse agli spostamenti umani quali il lavoro, il controllo delle frontiere, l’impatto sui Paesi di origine, etc.

Dario Porta

(19 settembre 2008)


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