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Scuola e immigrazione: diseguali tra i banchi

by Redazione

Con la presentazione e la raccolta firme di questo documento si apre la Campagna Legalitè, la nostra campagna per un governo moderno e democratico dell’immigrazione.

LEGGI L’APPELLO E FIRMA ANCHE TU!


Come tutti hanno potuto apprendere dagli organi di informazione, la Camera dei Deputati ha approvato all’interno del Pacchetto sulla Scuola, una mozione voluta dalla Lega Nord con cui si impegna il Governo a “rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo superamento di test e specifiche prove di valutazione”.

Non deve ingannare la prosa moderata e quasi burocratica della mozione; ciò che non si può nascondere è che si intende ricreare il sistema di classi differenziate che erano state abolite nella scuola italiana dopo anni di battaglie sociali per la civilizzazione dell’insegnamento.

Siamo atterriti nel constatare che con una sola legge si spazzano via decenni di lavoro che migliaia di insegnanti e di genitori hanno fatto verso i ragazzi per educarli al rispetto della donna e dell’uomo «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Noi sappiamo che esiste nella scuola italiana, ma anche europea, un problema di non appiattire il merito per un falso egualitarismo: per questo abbiamo anche noi appreso con preoccupazione dei tagli negli stanziamenti alla scuola, della riduzione degli insegnanti di sostegno, del drastico ridimensionamento delle attività post ordinarie e pomeridiane, dove poter e dover far recuperare chi deve, senza penalizzare chi merita.

Con la presentazione e la raccolta firme di questo documento si apre la Campagna Legalitè, la nostra campagna per un governo moderno e democratico dell’immigrazione.


Come tutti hanno potuto apprendere dagli organi di informazione, la Camera dei Deputati ha approvato all’interno del Pacchetto sulla Scuola, una mozione voluta dalla Lega Nord con cui si impegna il Governo a “rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo superamento di test e specifiche prove di valutazione”.

Non deve ingannare la prosa moderata e quasi burocratica della mozione; ciò che non si può nascondere è che si intende ricreare il sistema di classi differenziate che erano state abolite nella scuola italiana dopo anni di battaglie sociali per la civilizzazione dell’insegnamento.

Siamo atterriti nel constatare che con una sola legge si spazzano via decenni di lavoro che migliaia di insegnanti e di genitori hanno fatto verso i ragazzi per educarli al rispetto della donna e dell’uomo «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Noi sappiamo che esiste nella scuola italiana, ma anche europea, un problema di non appiattire il merito per un falso egualitarismo: per questo abbiamo anche noi appreso con preoccupazione dei tagli negli stanziamenti alla scuola, della riduzione degli insegnanti di sostegno, del drastico ridimensionamento delle attività post ordinarie e pomeridiane, dove poter e dover far recuperare chi deve, senza penalizzare chi merita.
Tagliare risorse e differenziare chi ha difficoltà non è la ricerca del merito, ma il sogno di una società dei forti, degli intelligenti, dei bianchi, dei nati bene, contro tutto il resto del mondo. Una sorta di turbo-liberismo applicato all’uomo.

Succede quando l’uomo non rappresenta più il fine della politica ma il mezzo per raggiungere fini particolari.
Succede quando l’uomo, la donna, le comunità sono consumatori e non cittadini, quando l’uguaglianza viene raccontata come un freno allo sviluppo e al benessere. Eppure ciò che sta sconvolgendo il mondo dovrebbe suggerire prudenza e riflessione.
Il provvedimento passa ora al Senato e ai Senatori della maggioranza e dell’opposizione rivolgiamo lo stesso appello: se mantenuta, si tratta di una decisione sbagliata, politicamente grave, umanamente piena di implicazioni negative.
Essa sfigura la storia politica di questo Paese e fa male alla destra e alla sinistra: perché la destra che ricordiamo noi è quella della legalità, ordine e unità nazionale, questo provvedimento riguarda oggi gli immigrati, ma ci anticipa l’odio per ogni diversità, per ogni extra-territorialità, anche quelle regionali, provinciali, addirittura rionali. La sinistra a sua volta non deve negare l’esistenza del problema, ma proporre un’altra soluzione che noi indichiamo nel ripensamento quasi per intero dei tagli alla scuola, non solo perché mettono in questione molti e gravi aspetti legati al lavoro e all’istruzione, ma perché significano la dispersione dei saperi e di esperienze che molti insegnanti hanno cumulato in lunghi anni in cui la scuola è diventata multietnica e pluriculturale.

Auspichiamo infine che, a partire da legge sulla scuola, si inizi a guardare al futuro della società italiana come una comunità moderna e plurale che va governata e alla quale non si può permettere un impensabile ritorno al passato.

Per aderire al presente appello invia una mail a [email protected]

N.B. Le firme che raccogliamo saranno inviate al Senato, unitamente al presente appello.
Preghiamo tutti di firmare e far firmare e, se possibile, di dare il massimo risalto all’iniziativa, anche sui propri siti web.

Scarica il documento e le prime firme, aggiornato 31.10.2008


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