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TOTO’ TRUFFA ’62

by Redazione

Un film memorabile! Totò truffa ’62, che è anche l’anno di uscita. Più di quarant’anni fa il principe De Curtis spalleggiato da uno straordinario Nino Taranto, aveva chiaramente fatto intendere di non essere un attore ma un veggente, un genio anticipatore della storia, uno studioso empirico di un Paese come solo l’Italia sa essere.

Ciaonè, 19 settembre 2006 

Un film memorabile! Totò truffa ’62, che è anche l’anno di uscita. Più di quarant’anni fa il principe De Curtis spalleggiato da uno straordinario Nino Taranto, aveva chiaramente fatto intendere di non essere un attore ma un veggente, un genio anticipatore della storia, uno studioso empirico di un Paese come solo l’Italia sa essere. Tutti lo hanno continuato a considerare un attore, oggi abbiamo una prova in più che non capivano.

In quel film si raccontano esilaranti truffe perpetrate dal duo Totò – Taranto, ai danni di incredibili gonzi. Promettono posti di lavoro, trasmettono eredità, dispensano onoreficienze. Prezzo fisso della mediazione: 50 mila lire, più cinquemila per Taranto. Tutto questo per mantenere la figlia di Totò in un collegio svizzero. Oltretutto una grande prova di amicizia tra i due.

La stampa odierna ci informa che in Sicilia, a Palermo nel caso specifico, si assumono contatori di tombini e ispettori che controllano i contatori di tombini. Bello, no?

Dimenticavo: nella scena finale del film, Totò e Taranto truffano Pietro Di Vico, altro grande napoletano, offrendogli un falso lavoro di contatore di piccioni a piazza San Marco.

C’è ancora qualcuno che ha il coraggio di sostenere che Totò fu solo un attore?

Ciaonè, 19 settembre 2006 


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