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Viminale: nasce la Carta dei Valori

by Redazione

«L’Italia è impegnata perché ogni persona sin dal primo momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei diritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia, religione, condizioni sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deve rispettare i valori su cui poggia la società, i diritti degli altri, i doveri di solidarietà richiesti dalle leggi»: è quanto si legge nella Carta dei Valori, della Cittadinanza e dell’Integrazione, presentata ieri dal Viminale.

Tre i principi fondamentali che ispirano il documento: la centralità della persona umana e la sua dignità, l’uguaglianza tra uomo e donna in qualunque momento della vita sociale, il diritto alla libertà religiosa.
Nel testo, ispirato alla Costituzione italiana, alle Carte europee e internazionale sui diritti umani, è categorico il divieto della poligamia, del velo integrale e dei matrimoni forzati o precoci, così come la condanna di ogni forma di discriminazione o manifestazione xenofoba; questo parallelamente all’enunciazione di diritti fondamentali, quali il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione da estendere a tutti gli stranieri. E una delle sette sezioni in cui è divisa la Carta è dedicata agli imprescindibili valori della laicità e della libertà religiosa: «L’Italia è un Paese laico fondato sul riconoscimento della piena libertà religiosa individuale e collettiva. – si afferma – La libertà religiosa è riconosciuta ad ogni persona, cittadino o straniero, e alle comunità religiose. La religione e la convinzione non possono essere motivo di discriminazione nella vita sociale».

La Carta è, quindi, un importante enunciazione di valori e principi fondamentali da coniugare con un multiculturalismo «che non è però un multiculturalismo acritico, ma viene ricondotto a principi ben saldi e, proprio perché aperti, ancor più vincolanti», citando le parole di Amato. Un  documento, dunque, che pur non avendo valore coercitivo o di atto normativo – nella sua forma di dichiarazione – potrebbe “ispirare” l’azione di Governo così come quelle delle diverse comunità, «potrebbe accompagnare il processo d’integrazione e il percorso per la cittadinanza degli immigrati».
Ma nel tentativo di esprimere e tutelare i diritti riconosciuti dalla Costituzione e condivisi della nostra società, come quelli sociali e civili, la Carta, però, tralascia un chiaro riferimento ai diritti politici: il diritto alla partecipazione alla vita politica locale, il diritto di rappresentanza, il voto precondizione e indubbio veicolo di effettiva coesione sociale, necessaria sicurezza e reale democrazia.

Maria Carla Intrivici

Scarica la Carta dei Valori, della Cittadinanza e dell’Integrazione

(24 aprile 2007)


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