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Dalla parte di chi è dentro la Storia

by Redazione

Nessun Luogo Lontano è ora parte integrante del Consiglio Italiano per i Rifugiati

Il Comitato direttivo del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir), nella riunione dello scorso 16 febbraio, ha deliberato all’unanimità l’ingresso come socio di Nessun Luogo è Lontano. Questo comporterà la partecipazione di un delegato della nostra associazione alla riunione annuale dell’assemblea dei soci e la concreta opportunità di partnership nei tantissimi progetti che il Cir realizza ogni anno (attualmente 30) a favore di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, compresi i minori non accompagnati.

Il Consiglio italiano per i rifugiati compie – proprio in questi giorni – il suo 25° anniversario. Venne creato nel 1990 su iniziativa delle Nazioni Unite, proprio per offrire supporto e assistenza agli stranieri che avevano titolo a richiedere asilo nel nostro Paese, in quanto in fuga da guerre e persecuzioni. Il Cir è una onlus, ma è anche una associazione in parte di 1° e di 2° livello: di 1° livello perché realizza direttamente progetti, di 2° livello in quanto raggruppa tra i suoi soci altre associazioni e sindacati della società civile: tra questi, la UIL, la CGIL, l’UGL, le Chiese Evangeliche, la Fondazione Verga, LIDU, Unione Forense, Associazione Progetto Accoglienza Onlus. ecc.

I progetti sono finanziati da istituzioni pubbliche (Unione europea, governo italiano, regioni, amministrazioni locali) e private (fondazioni, soci, 5 x mille, donazioni).

In 25 anni il CIR ha assistito circa 120mila persone, ha contribuito a riabilitare oltre 4mila vittime di tortura e si è battuto per il riconoscimento dei loro diritti.

L’ingresso della nostra Associazione nel CIR, certo, non poteva venire in un momento più opportuno, con decine di migliaia di profughi in fuga dall’Africa centrale, dalla Siria e dalla Libia e decine di barconi in viaggio verso l’Italia. Il tema dei rifugiati s’impone con prepotente attualità al disinteresse e a volte ignavia del continente europeo insensibile al destino del suo vicino continente, e del miliardo di esseri umani che lì vivono, e spesso solo sopravvivono.

Ma è la storia dei popoli che prevale sulle logiche di potere (e a volte d’insensatezza) di una certa politica. Così – nell’Italia della crisi economica – con giovani italiani e stranieri in fuga verso altri Paesi alla ricerca di lavoro e un futuro migliore, prendono posto i rifugiati, i profughi, i richiedenti asilo: loro hanno ancora meno chance di chi ha scelto la migrazione consapevolmente; e non hanno alternative alla fuga, anche nelle condizioni più pericolose. Dal 1988 sono morti nel Mediterraneo oltre 22 mila migranti, 3500 solo nel 2014. Quanti siano morti nel tentativo di attraversare il deserto del Sahara non è dato di sapere, ma sono moltissimi.

E’ dunque una scelta opportuna quella di NELL di aderire al CIR, giusta e tempestiva. Quanto potremo apportare alla causa dei rifugiati, ancora non lo sappiamo; ma sappiamo che impegneremo tutta la nostra volontà e le nostre forze per contribuire alla causa dei rifugiati; sappiamo soprattutto di voler essere dentro la storia e non ai suoi margini. Con il Cir abbiamo già collaborato in passato: sia sul tema della cittadinanza, dei migranti, sia sulla causa dei Rom e dei Sinti.

Essendo sempre stati noi dalla parte dei più deboli e discriminati, non potevamo non essere oggi dalla parte di chi (i rifugiati) è protagonista di un esodo di portata biblica; un grande dramma il cui finale non è ancora stato scritto e che si impone all’attenzione e soprattutto alle coscienze di tutti noi.

Giuseppe Casucci, Vicepresidente di Nessun Luogo è Lontano, Vicepresidente del CIR


Dalla parte di chi è dentro la Storia

by Redazione

Nessun Luogo Lontano è ora parte integrante del Consiglio Italiano per i Rifugiati

Il Comitato direttivo del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir), nella riunione dello scorso 16 febbraio, ha deliberato all’unanimità l’ingresso come socio di Nessun Luogo è Lontano. Questo comporterà la partecipazione di un delegato della nostra associazione alla riunione annuale dell’assemblea dei soci e la concreta opportunità di partnership nei tantissimi progetti che il Cir realizza ogni anno (attualmente 30) a favore di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, compresi i minori non accompagnati.

Il Consiglio italiano per i rifugiati compie – proprio in questi giorni – il suo 25° anniversario. Venne creato nel 1990 su iniziativa delle Nazioni Unite, proprio per offrire supporto e assistenza agli stranieri che avevano titolo a richiedere asilo nel nostro Paese, in quanto in fuga da guerre e persecuzioni. Il Cir è una onlus, ma è anche una associazione in parte di 1° e di 2° livello: di 1° livello perché realizza direttamente progetti, di 2° livello in quanto raggruppa tra i suoi soci altre associazioni e sindacati della società civile: tra questi, la UIL, la CGIL, l’UGL, le Chiese Evangeliche, la Fondazione Verga, LIDU, Unione Forense, Associazione Progetto Accoglienza Onlus. ecc.

I progetti sono finanziati da istituzioni pubbliche (Unione europea, governo italiano, regioni, amministrazioni locali) e private (fondazioni, soci, 5 x mille, donazioni).

In 25 anni il CIR ha assistito circa 120mila persone, ha contribuito a riabilitare oltre 4mila vittime di tortura e si è battuto per il riconoscimento dei loro diritti.

L’ingresso della nostra Associazione nel CIR, certo, non poteva venire in un momento più opportuno, con decine di migliaia di profughi in fuga dall’Africa centrale, dalla Siria e dalla Libia e decine di barconi in viaggio verso l’Italia. Il tema dei rifugiati s’impone con prepotente attualità al disinteresse e a volte ignavia del continente europeo insensibile al destino del suo vicino continente, e del miliardo di esseri umani che lì vivono, e spesso solo sopravvivono.

Ma è la storia dei popoli che prevale sulle logiche di potere (e a volte d’insensatezza) di una certa politica. Così – nell’Italia della crisi economica – con giovani italiani e stranieri in fuga verso altri Paesi alla ricerca di lavoro e un futuro migliore, prendono posto i rifugiati, i profughi, i richiedenti asilo: loro hanno ancora meno chance di chi ha scelto la migrazione consapevolmente; e non hanno alternative alla fuga, anche nelle condizioni più pericolose. Dal 1988 sono morti nel Mediterraneo oltre 22 mila migranti, 3500 solo nel 2014. Quanti siano morti nel tentativo di attraversare il deserto del Sahara non è dato di sapere, ma sono moltissimi.

E’ dunque una scelta opportuna quella di NELL di aderire al CIR, giusta e tempestiva. Quanto potremo apportare alla causa dei rifugiati, ancora non lo sappiamo; ma sappiamo che impegneremo tutta la nostra volontà e le nostre forze per contribuire alla causa dei rifugiati; sappiamo soprattutto di voler essere dentro la storia e non ai suoi margini. Con il Cir abbiamo già collaborato in passato: sia sul tema della cittadinanza, dei migranti, sia sulla causa dei Rom e dei Sinti.

Essendo sempre stati noi dalla parte dei più deboli e discriminati, non potevamo non essere oggi dalla parte di chi (i rifugiati) è protagonista di un esodo di portata biblica; un grande dramma il cui finale non è ancora stato scritto e che si impone all’attenzione e soprattutto alle coscienze di tutti noi.

Giuseppe Casucci, Vicepresidente di Nessun Luogo è Lontano, Vicepresidente del CIR


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