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Educazione, Centri Interculturali e Cittadinanza – Appunti per un nuovo Contratto Sociale

by Redazione

Nessun Luogo è Lontano, Assemblea Associativa 2015

Documento approvato dal Consiglio Generale

ROMA, CENTRO INTERCULTURALE SEMINA: 12 Novembre, 20015

Sui temi oggetto dell’Assemblea 2015, il Consiglio generale di Nessun Luogo è Lontano esprime forte soddisfazione per l’approvazione alla Camera dei Deputati della nuova legge sulla cittadinanza e impegna l’Associazione a seguire nel modo più diretto possibile il percorso della legge al Senato, chiedendo che i tempi di approvazione siano accettabili ed esprime apprezzamento per il lavoro svolto dall’on. Fabbri, relatrice del ddl approvato alla Camera.

In merito al secondo aspetto affrontato dall’Assemblea odierna, relativo alla delicata e irrisolta questione dei Centri Interculturali a Roma, il Consiglio generale afferma l’esistenza di una gravissima questione minori a Roma, per la quale esprime forte preoccupazione e impegna la dirigenza associativa a promuovere il più ampio dibattito pubblico nelle sedi istituzionali, culturali e civiche sulla necessità di sostenere e difendere la prassi dei Centri Interculturali in funzione della promozione di politiche attive per la cittadinanza responsabile, la prevenzione di comportamenti violenti e contro il cronicizzarsi di situazioni di neo marginalità, favorendo la diffusione di un più forte pluralismo culturale, nel rispetto delle differenze a partire da quelle razziali e di genere.

Nella convinzione che tra le molte azioni di policy necessarie per realizzare detti obiettivi, la più importante sia quella relativa alla educazione permanente dei giovani, il Consiglio generale di Nessun Luogo è Lontano assume la decisione di difendere e sostenere in ogni modo l’esperienza dei Centri Interculturali a Roma, per la loro obiettiva capacità di “educare alla piena e consapevole cittadinanza”; chiedendo al Direttivo dell’associazione di compiere ogni sforzo per il loro consolidamento e diffusione, soprattutto nelle zone periferiche della città, dove il disagio giovanile conosce la sua massima e più pericolosa espressione.

In particolare il Consiglio di Nessun Luogo è Lontano ritiene che:

Ø  La società italiana ha vissuto, soprattutto negli ultimi venti anni, enormi cambiamenti anche in campo migratorio, con circa il dieci per cento degli abitanti nati fuori dall’Italia e in parte dall’Europa. Ciò impone la riscrittura delle principali regole della vita politica collettiva, un vero e proprio NUOVO CONTRATTO SOCIALE.

Ø  La trasformazione sociale vissuta dal Paese, oltre a registrare un percorso parziale e disomogeneo d’ingresso nella cittadinanza per i cittadini stranieri, ha visto la progressiva esclusione dai diritti civili e sociali di una crescente fetta di popolazione italiana, con particolare riferimento a chi abita nelle periferie urbane, diventate per lo più luogo di fuoriuscita dalle dinamiche dei diritti e, dunque, dalla cittadinanza.

Ø  Occorre un nuovo contratto sociale che ponga tutti gli abitanti del Paese nella condizione minima accettabile di uguaglianza, per poter essere considerati cittadini dello stesso Stato, nella consapevolezza che asimmetrie e diritti negati riguardano ormai sia cittadini immigrati che nati italiani.

Ø  Solo la piena cittadinanza rappresenta il legame autentico che può esistere tra un individuo e la comunità costituita, condizione in cui egli può esprime il pieno rapporto con le istituzioni politiche e civili che ne regolano la convivenza.

Ø  Il primo indispensabile passo per realizzare buoni processi di cittadinanza è quello dell’educazione permanente delle giovani generazioni, italiane di nascita e di destino. Quindi famiglia, scuola e “terzi ambienti”, dove il minore incardina se stesso in una comunità educante. In tal senso la scelta di avanguardia che Roma ha adottato nei primi anni ’90 con la realizzazione dei Centri Interculturali, dove il percorso di cittadinanza si realizza, va rafforzata e diffusa e non decimata come aveva deciso l’amministrazione comunale appena dimessa.

Ø  Solo il crescere e maturare nella cittadinanza conduce al livello successivo, che si ha solo se gli abitanti di uno Stato diventano cittadini per mezzo del raggiungimento e del reale accesso alle pari opportunità. E se nel caso dei nati italiani, occorre porre la massima attenzione sulle nuove cause di esclusione e crescente impoverimento, nel caso dei cittadini di provenienza immigrata esiste, prima fra tutte, la questione dei diritti politici e dunque del voto, quantomeno amministrativo.

Ø  Il percorso verso l’obiettivo della cittadinanza delle persone di provenienza immigrata è ora reso possibile dall’approvazione nel primo ramo del Parlamento della nuova Legge di riforma; occorre ora sviluppare il massimo controllo sociale perché il dispositivo non si areni al Senato o ne venga stravolto nei contenuti. Nel merito osserviamo che sebbene la nuova legge lasci ancora spazi da colmare – manca tutta la parte che riguarda la naturalizzazione –  non c’è alcun dubbio che essa rappresenti un passo avanti obiettivamente molto significativo.

Ø  La stipula di un NUOVO CONTRATTO SOCIALE non è un obiettivo che si possa raggiungere ideologicamente e limitato all’interno degli schieramenti culturali e politici tradizionali. Occorre che soprattutto i movimenti dei cittadini, variamente organizzati, si spendano per creare più partecipazione ed iniziativa sociale e politica, impegnandosi a costruire soluzioni che siano inclusive di ragioni diverse ma che abbiano il coraggio delle scelte forti e coerenti. Occorrerà produrre ogni sforzo per spiegare che un nuovo Contratto Sociale è per l’Italia tutta e per tutti i cittadini, italiani e non. E contro nessuno. Ma occorrerà anche prepararsi a difendere le nostre buone ragioni.

Ø  E’ nostra ferma convinzione che un Nuovo Contratto Sociale possa avanzare sul piano civile e democratico solo se è scritto da chi poi dovrà liberamente accettarlo. Ecco perché sosteniamo l’importanza strategica di istituti come quelli dei Centri Interculturali. Solo conoscendo la dinamica soggettiva dei diritti e dei doveri, imparando a praticare il rispetto per la diversità fin dall’età più giovane, si può, da adulti, partecipare con consapevolezza all’evoluzione della vita pubblica e politica.

Ø  Queste tesi dovranno vederci impegnati in prima persona; attorno ad esse cercheremo alleanze, tra i cittadini, le comunità, le associazioni, i lavoratori, i rappresentanti delle aziende e quelli del sociale, la scuola, per dibattere e confrontarci. In modo particolare il CG impegna i vertici associativi a proseguire e rafforzare la collaborazione con le associazioni ARMADILLA, CELIOAZZURRO e ZERO IN CONDOTTA, con le quali da anni viene condotta una battaglia molto impegnativa in difesa del significato e della vita dei Centri Interculturali.

Ø  Alle citate tre associazioni, va tutta la nostra amicizia e la garanzia di continuare nel comune impegno.

NESSUN LUOGO E’ LONTANO

Roma, 12 novembre, 2015


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