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Il male, a volte, può essere testimonial involontario del bene

by Redazione

Una risposta su “Genny ‘a carogna nostro “testimonial”

di Fabrizio Molina

Alcuni lettori del mio articolo di ieri sono trasaliti nel leggere ciò che ho scritto a proposito di Genny ‘a carogna, indicandolo come nostro testimonial dei centri educativi per minori. Ciò che scrivevo non era neanche ironico, perché su certa disumanità non si fa neanche dell’ironia, ma era un atto d’accusa a chi, di fronte ai tagli furiosi dei fondi per il sociale sostiene, senza arrossire, che se avanzano due euro vanno spesi in mense e dormitori e non certo in centri educativi.
Io accuso costoro, che spesso sono assessori e politici, di essere inadeguati al ruolo che una sorte generosa e beffarda gli ha riservato; dico che vanno bene le mense e i dormitori ma che i soldi spesi lì non fanno politiche sociali e spesso rappresentano una carità senza costrutto e senza futuro. Dico che se non investiamo quattro soldi in educazione delle cittadine e dei cittadini di domani, stiamo rinunciando al nostro futuro. Dico che i politici, questi politici, non pensano al domani perché sanno che loro non ci saranno. Ma i cittadini sì e occorrerebbe pensarci. Dico che Genny ‘a carogna è solo una star – e vedrete se tra un po’ non lo inviteranno in tv -, ma tutti gli ignoti ragazzini che sognano di diventare come lui possiamo, dobbiamo, sperare di salvarli.
Se non credete a me, cari lettori furenti per le mie parole, leggete la bella lettera di Riccardo Francesco Cordì ieri sulla prima pagina del Corriere della Sera. Francesco è un ragazzo calabrese di diciotto anni, figlio e fratello di ‘ndranghetisti, arrestato prima per furto d’ auto e poi per rissa, che è un po’ la scuola media del crimine che verrà. E’ stato affidato ai servizi sociali e a Messina (a Messina non a Paperopoli), conosce il suo tutor, un ragazzo dell’associazione Addiopizzo e scopre di volere una vita diversa. E ora la chiede, la spera, la vuole. Ecco cosa intendevo: il male può essere l’involontario testimone del bene, a patto che ci sia qualcuno che insegni a leggerlo.

Fabrizio Molina


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