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Il positivo contributo economico dell’immigrazione.

by Redazione

Il positivo contributo economico dell’immigrazione.

di Vincenzo Pira

 

I dati presentati impongono una riflessione e l’urgenza di diffonderli per creare consapevolezza su questo epocale fenomeno delle migrazioni.

A livello mondiale si stimano 250 milioni di migranti, ovvero il 3 % della popolazione mondiale. Le migrazioni forzate riguardano 65 milioni di migranti di cui il 60 % di sfollati interni.

In Europa, nel 2016, si è registrato oltre un milione di richieste di asilo, effettuate in circa il 60 % in Germania.

In Italia gli immigrati sono poco più di 5 milioni (circa l’8,3 % della popolazione totale), dei quali nei centri di prima accoglienza sono 176 mila.

Gli occupati sono 2,4 milioni e hanno prodotto 130 miliardi di valore aggiunto (circa il 9 % del PIL nazionale).

Il contributo economico dell’immigrazione si traduce in 11,5 miliardi di contributi previdenziali, in 7,2 miliardi di IRPEF versata, in oltre 570 mila imprese gestite da immigrati.

In un paese con un alto tasso di anzianità rappresenta una forza lavoro indispensabile sia nel settore produttivo sia in quello dei servizi sociali.  Si tratta di occupazione non in concorrenza con quella italiana ma di occupazione complementare. Il 74 % delle lavoratrici domestiche è immigrata, come il 56 % delle collaboratrici familiari e il 52 % dei venditori ambulanti regolari.

Accanto a queste professioni vi sono le imprese condotte da immigrati che continuano a crescere e a produrre valore aggiunto. Sono state registrate 570 mila imprese condotte da immigrati (9,4 % del totale) producendo 102 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 6,9 % della ricchezza nazionale complessiva.  I settori con maggiore incidenza sono la ristorazione (18,3 %), l’edilizia (17,3%) e l’agricoltura (16,5 %).

La provenienza più numerosa degli immigrati imprenditori viene dal Marocco (73.387), dalla Cina (68.546), la Romania (63.915), l’Albania (41.153).

Questo produce un importante processo di cooperazione internazionale; gli immigrati attraverso le rimesse inviate ai loro paesi di origine (5,1 miliardi) generano un flusso economico che permette il miglioramento delle condizioni di vita dei loro parenti, “aiutandoli a casa loro”.

Un importante Rapporto che occorre leggere e studiare con attenzione da chi si occupa dei temi legati all’immigrazione e che deve favorire il rinnovamento della politica italiana ed europea riconoscendo il diritto di cittadinanza a chi paga le tasse, a chi contribuisce al benessere della nostra comunità nazionale e vuole programmare la vita dei loro figli nel nostro paese. Un diritto di civiltà e non un aiuto assistenziale. In favore di tutti.

Per saperne di più e per scaricare il Rapporto vedi

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