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Una giornata che non si dimentica

by Redazione

In Campidoglio (il 21 marzo), i ragazzi dei centri interculturali ricevuti dal sindaco Ignazio Marino. Le emozioni e i ricordi nel racconto di chi l’ha vissuta.

di Francesco Pavia

Sabato 21 marzo 2015 cinque ragazzi rappresentanti del Centro Interculturale di Torpignattara di “Nessun luogo è lontano”, in Via Policastro, hanno partecipato alla giornata contro il razzismo tenuta in occasione della “XI settimana di azione contro il razzismo” promossa dall’UNAR presso il Campidoglio. Il Centro Interculturale, frequentato dai ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, è una realtà molto radicata nel quartiere tanto da poterla quasi definire “un’istituzione” per tutti coloro che la frequentano nelle ore pomeridiane perché dà loro modo di apprendere la lingua italiana e di conoscere sempre di più il paese in cui vivono, aldilà degli insegnamenti che ricevono a scuola.

I ragazzi sono stati accolti dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, dall’assessore alle Politiche Sociali, Francesca Danese, e dall’assessore alla Scuola e allo Sport, Paolo Masini. In occasione della giornata passata al Campidoglio i ragazzi hanno potuto leggere la lettera scritta al primo cittadino di Roma – a nome dei ragazzi di quattro Associazioni che gestiscono centri interculturali: ‘Nessun luogo è lontano’, ‘Armadilla’, ‘Celio azzurro’ e ‘Zero in condotta’ – in cui chiedono di diventare cittadini romani, perché loro si sentono e sono romani e italiani sin dalla nascita. I nostri ragazzi hanno così chiesto aiuto a Marino perché sanno che al Sindaco piace vincere battaglie che molti ritengono perse in partenza.

Il primo cittadino di Roma è rimasto molto colpito da queste ultime parole, perché è vero, a lui piacciono le sfide, quelle più difficili da affrontare, perché sono proprio quelle che ci portano a migliorare noi stessi. Il sindaco è convinto che la legge sulla cittadinanza vada cambiata perché chiunque nasce in Italia è un cittadino italiano e così ha promesso ai nostri ragazzi che valuterà un registro “Ius soli” per riconoscere la cittadinanza italiana ai figli d’immigrati nel nostro paese e cercherà di stimolare il Parlamento affinché il diritto di cittadinanza di chi nasce in Italia venga riconosciuto per legge.

Alla fine dell’intervento il sindaco ha investito i nostri ragazzi del titolo di Ambasciatori di cittadinanza «per dire in giro che non conta il colore della pelle o la religione ma che siamo tutti uguali e dobbiamo avere le stesse opportunità». Una volta consegnati gli attestati, il sindaco e i ragazzi si sono spostati nell’Aula Giulio Cesare per una foto di gruppo e nello stesso momento i giovani ambasciatori hanno donato due cartelloni al sindaco; in uno di questi è raffigurato il Colosseo con scritto: «L’unica razza che conosco è quella umana» e nell’altro troviamo la scritta “ Roma” realizzata disegnando le bandiere nazionali di provenienza di tutti i ragazzi.

Una volta usciti dal Campidoglio i nostri “ambasciatori” hanno preso l’impegno di rappresentare tutti i ragazzi che si trovano nella loro stessa situazione, perché loro sono fiduciosi e consapevoli che presto potranno avere gli stessi doveri e gli stessi diritti di qualunque cittadino italiano.

Questa giornata a loro dedicata potrà avere degli sviluppi molto positivi sull’integrazione interculturale del paese per tutti noi.


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