Avete voglia di scherzare?

Vorrei proprio guardarli in faccia. Questi rimestatori di immondizia, questi sciacalletti del quartierino, questi rifiuti dell’inferno. Giornalisti? Qualunque giornalista serio tolleri che costoro osino dirsi giornalisti, senza abbatterli a fucilate, o è colluso o è imbecille. O tutt’e due!

Ma come si permettono? Per colpa loro, sono pronto ad affermare che la pena capitale è solo il secondo dei mali universali: il primo è la loro esistenza.

Ciaonè, 26.3.07

Vorrei proprio guardarli in faccia. Questi rimestatori di immondizia, questi sciacalletti del quartierino, questi rifiuti dell’inferno. Giornalisti? Qualunque giornalista serio tolleri che costoro osino dirsi giornalisti, senza abbatterli a fucilate, o è colluso o è imbecille. O tutt’e due!

Ma come si permettono? Per colpa loro, sono pronto ad affermare che la pena capitale è solo il secondo dei mali universali: il primo è la loro esistenza.

Dire che Clemente Mastella, potrebbe essere il politico che a largo di Capri, la scorsa estate, ha passato una nottata di coca e coccole proibite. Ma vergognatevi!

Non vi era bastato dire che era andato a cena con Lele Mora, danneggiando irreparabilmente l’immagine di Lele Mora, avete voluto infierire anche sul ministro. Uno che ha urlato di essere arrivato vergine al matrimonio e che, proprio per questo, è pronto a dimettersi se passano i Dico. Uno che da quando è divenuto paladino maximo della Cei, fa preoccupare più Ruini che Prodi. Lui, che se qualche pera si fa, proviene dalle piantagioni di Ceppaloni e se esagera nell’assumere sostanze, al massimo si tratta della Falanghina di Benevento.

Voi lo perseguitate per le sue idee, questa è la verità! Profonde come "C’è posta per te" di Maria De Filippi, rivoluzionarie come la "Vita in diretta" di Michele Cucuzza. E ce l’avete con noi, che tutte le volte ci ostiniamo a sperare che dietro l’ennesimo scandalo ci siano almeno un Clinton, un Giuliani, un Castro. Invece ve ne uscite con Mastella.

Ciaonè, 26.3.07