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Cadere ad Orvieto

by Redazione

L’abito non fa il monaco: quale terribile panzana. L’abito conta eccome. Sembrare è anche un po’ essere, le apparenze aiutano, i contesti e i luoghi, pure. Pensate se il generale Custer fosse stato battuto a San Giovanni in Persiceto invece che a Little Big Horn; se Napoleone avesse perduto a Ceccano piuttosto che a Waterloo. Oppure si pensi per un attimo alla storia antica: altro è perdere o vincere a Lepanto, altro a Genzano. Non cambierebbe nulla? Pareri, io credo di sì!

Ciaonè, 6 ottobre 2006

L’abito non fa il monaco: quale terribile panzana. L’abito conta eccome. Sembrare è anche un po’ essere, le apparenze aiutano, i contesti e i luoghi, pure. Pensate se il generale Custer fosse stato battuto a San Giovanni in Persiceto invece che a Little Big Horn; se Napoleone avesse perduto a Ceccano piuttosto che a Waterloo. Oppure si pensi per un attimo alla storia antica: altro è perdere o vincere a Lepanto, altro a Genzano. Non cambierebbe nulla? Pareri, io credo di sì!

Fassino sta seriamente correndo il rischio di perdere faccia e potere in questa tormentata faccenda del partito democratico, come Rutelli del resto. Pare proprio che i più strenui sostenitori di questa nuova formazione siano i prodiani, tutta gente che, compreso Prodi, un partito non l’ha mai avuto, non l’ha mai saputo creare, non lo ha mai dovuto difendere. Gli avversari invece sono quelli come Mussi, come Salvi, come Bandoli, che un partito lo hanno avuto sempre ed è stato piuttosto il loro partito che non ha mai saputo di averli.

La questione a me pare scenografica: perché un gagliardo sabaudo come Fassino decide di diventare segretario a Pesaro, che lo ha festeggiato tra la sagra dello gnocco e un torneo di braccio di ferro? E perché, sempre Fassino, vuole sfidare il suo presente e il suo futuro ad Orvieto, tra augusti monumenti di una architettura magna che però a quella contrada non ha mai saputo soffiare via la polvere di provincia qualunque dai ributtanti mercatini del martedì?

Ciaonè, 6 ottobre 2006


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