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Hanno ragione loro

by Redazione

Beh, un po’ io li capisco. I sindacalisti rivoluzionari intendo. L’ultima generosa frontiera del loro impegno è stata ieri, quando per davvero il capitalismo con gli stivali chiodati ha lanciato l’ennesimo terrificante attacco alle classi subalterne. In una ovattata saletta di Montecitorio si sono dati appuntamento un po’ di giuslavoristi anche se alcuni temporaneamente imprestati alla politica, per parlare con Pietro Ichino del suo ultimo libro che consiglia di licenziare gli statali fannulloni.

Ciaonè, 10 gennaio 2007

Beh, un po’ io li capisco. I sindacalisti rivoluzionari intendo. L’ultima generosa frontiera del loro impegno è stata ieri, quando per davvero il capitalismo con gli stivali chiodati ha lanciato l’ennesimo terrificante attacco alle classi subalterne. In una ovattata saletta di Montecitorio si sono dati appuntamento un po’ di giuslavoristi anche se alcuni temporaneamente imprestati alla politica, per parlare con Pietro Ichino del suo ultimo libro che consiglia di licenziare gli statali fannulloni.

Apparentemente si trattava di qualche bianchiccio e stazzonato intellettuale che, in compagnia di uno scelto pubblico, voleva parlare di come modificare un po’ le patologie del mondo del lavoro.
Solo che i lupetti del sindacato non l’hanno bevuta; hanno cioè ben compreso che si trattava della soluzione finale contro il proletariato. Già era successo col libro di Giampaolo Pansa smascherato qualche tempo fa nella sua vera natura: una vita da uomo di sinistra, solo per parlar male della Resistenza oggi, che è argomento di tesi di laurea in antropologia.

Ichino pure è un bel tipo: vuole stare a sinistra tentando di rinnovarla. Ma è via di testa? Io ieri mi trovavo accalcato nella folla dei protestanti che gli davano del fascista, mezzo schiacciato tra un quasi pensionato alticcio e una signora di mezz’età con evidenti problemi di traspirazione ascellare.
Ero lì e riflettevo sul futuro.

Ciaonè, 10 gennaio 2007


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