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MORIRE PER LA LIBERTA?

by Redazione

Dove sono Anna e Antonio e Marco e Ilaria? Tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Una cercando la verità in Russia che di rosso non ha più neanche la vergogna, uno nel verminaio dell’ex Jugoslavia, l’altra in Eritrea, tirata giù da una macchina come un agnellino al macello. E l’altro ancora ammazzato come un cane a Bologna mentre tornava dal lavoro in bicicletta. Tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
L’ultimo ieri, Omid Mir, ucciso in un orrendo carcere iraniano, un posto dove si serve un dio manigoldo e fellone che pare voglia si uccida in suo nome. Omir aveva un blog e scriveva di regime, criticandolo.

Sarà bene ricordare che Anna e Antonio e Ilaria e Marco non sono morti perché denunciavano soprusi, perché cercavano la verità, perché raccontavano di violenze e malversazioni. E Omid non è morto tanto perché ci ricordava cosa voglia dire consegnare lo stato alla fede; tutti loro al massimo avrebbero meritato per questo qualche minaccia e un paio di pestaggi.

Quello che non gli si è potuto perdonare è che abbiano lavorato per la nostra memoria; convinti com’erano che non è grave perdere la libertà se se ne conserva il ricordo; grave è dimenticare che si può anche vivere liberi. Ciò che secondo loro rende davvero schiavo l’uomo non è la schiavitù, ma smettere di ricordare che un giorno si è stati liberi, che un giorno sentivamo il brivido e il profumo della nostra libertà. Perderne il ricordo, ci rende schiavi inconsapevoli, allora sì che sono dolori.
Se volete, dunque, pregate pure per Anna e Antonio e Marco, Ilaria e Omid Mir, perché gli sia lieve la terra. Ma soprattutto pregate per voi e per noi, perché Iddio ci conservi il ricordo di ciò che potremmo essere.

Fabrizio Molina

20 marzo 2009


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