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No a sanatorie di massa: intesa tra Francia e Germania

by Redazione

 

Si continua a parlare di immigrazione in Europa.
In un recente incontro a Straubing, in Germania, la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, hanno affrontato il complesso tema degli spostamenti umani verso il vecchio Continente, in particolare discutendo di lotta ai flussi irregolari e regolarizzazioni di massa.

 

L’intento sarebbe quello di proporre un accordo tra i 27 Stati membri dell’Unione europea in base al quale i singoli Paesi si impegnerebbero a non realizzare sanatorie su larga scala di stranieri irregolari presenti sul proprio territorio nazionale; sarebbero ammesse solo regolarizzazioni individuali secondo le esigenze di ciascuno Stato. La finalità del progetto sarebbe quella di scoraggiare l’arrivo di clandestini in Europa, incentivati da periodiche sanatorie in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, fortemente criticata in passato per la sua politica in materia.
I due Capi di Stato e di Governo hanno anche parlato dell’impiego di voli charter per il rimpatrio degli stranieri irregolari, come necessaria misura di contrasto all’immigrazione clandestina.

È chiara l’intesa tra la Francia e la Germania sulla scottante questione dell’immigrazione che acquista ancora più forza in vista della presidenza francese dell’Ue per il prossimo semestre.
Il Capo dell’Eliseo – come ha più volte espresso – farà delle dinamiche migratorie uno dei pilastri della sua iniziativa politica in Europa, animato dall’obiettivo di arrivare ad una «immigrazione selezionata e concertata» comune a tutti gli Stati membri. A tal fine ha, già, proposto un “Patto per l’immigrazione” incentrato su una politica di rafforzamento del controllo delle frontiere dell’Unione, rilascio di soli permessi biometrici e una maggiore collaborazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi migratori per favorire lo sviluppo di tali realtà e per bloccare il passaggio o l’esodo della popolazione verso l’Europa.

Nel frattempo i Ministri dell’Interno dell’Unione europea, riunitisi a Lussemburgo i primi di giugno, hanno dato il via libera al progetto di direttiva Ue sui rimpatri degli stranieri clandestini non comunitari. Ai sensi del provvedimento europeo, la detenzione dei migranti senza titolo di soggiorno nei centri può essere estesa fino a 18 mesi, salvo modifiche, e viene vietato il reingresso in uno Stato membro per chi abbia subito un’espulsione. Sono previste, ancora, deroghe speciali per il rimpatrio dei minori e il patrocinio pubblico per chi intende fare ricorso contro i provvedimenti di espulsione. Ora la tanto contestata proposta di direttiva deve passare all’esame del Parlamento europeo per la definitiva approvazione prevista per il 18 giugno.

Maria Carla Intrivici

(12 giugno 2008)


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