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Una vita da mediano

by Redazione

Proverò a dirlo più chiaro che posso: ha torto Grillo. Hanno torto Sergio Rizzo e Gianantonio Stella con tutti i loro sproloqui sulla casta. Hanno avuto torto Massimo Villone e Cesare Salvi, i due parlamentari della quercia che uscirono con un volume sugli sprechi e i privilegi della politica diversi mesi prima di Rizzo e Stella ma vendettero un cinquantesimo delle copie.
Ha torto Travaglio e il suo dannato modo di fare alla Torquemada.
Hanno torto i comici che ci ridono sopra e ha torto Di Pietro che vede rosa ogni volta che dondola un cappio. Hanno torto, immancabilmente e comunque torto.

Ciaonè, 4 ottobre 2007

Proverò a dirlo più chiaro che posso: ha torto Grillo. Hanno torto Sergio Rizzo e Gianantonio Stella con tutti i loro sproloqui sulla casta. Hanno avuto torto Massimo Villone e Cesare Salvi, i due parlamentari della quercia che uscirono con un volume sugli sprechi e i privilegi della politica diversi mesi prima di Rizzo e Stella ma vendettero un cinquantesimo delle copie.
Ha torto Travaglio e il suo dannato modo di fare alla Torquemada.
Hanno torto i comici che ci ridono sopra e ha torto Di Pietro che vede rosa ogni volta che dondola un cappio. Hanno torto, immancabilmente e comunque torto.

Cosa ne sanno loro di cosa voglia dire la fatica di fare il parlamentare? Non parlo, ovviamente, di quella cinquantina di potentati frequentatori del potere, ma degli altri novecento che non contano un fico, che non conteranno mai, a cui nessuno chiede e chiederà mai niente, che se andranno un giorno a Porta a Porta, sarà solo per contendersi il posto del finto maggiordomo che porta i telegrammi a Vespa. Che ne sanno questi Savonarola ai quattro formaggi di cosa significhi per costoro stare a galla? Dover ridere sempre e a comando alle battute dei loro capoccia, accompagnare a scuola i bambini del boss e all’ipercoop le loro mogli. Fare da scarico dei malumori, sperare in un breve lampo di luce che illumini le loro inutili vite. O magari, come è successo ieri, regalare al Cavaliere un gattino persiano color miele, batuffoloso, tenerissimo, da mangiare di baci. E regalare anche al capo un topolino meccanico che chiamano Prodi, quando il micino lo insegue. E guardare il loro mèntore sperando in un sorriso, odiandosi tra loro mentre tintinnano i bicchieri.

Ciaonè, 4 ottobre 2007


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